La tragica rivelazione del fratello di Diana Spencer: tra abusi sessuali e violenze fisiche in una prestigiosa scuola inglese.
Una storia di dolore e coraggio emerge dalle pagine del libro di memorie di Earl Spencer, fratello minore di Lady Diana, l’ex principessa del Galles. In un racconto sconvolgente pubblicato dal Mail on Sunday, Earl Spencer, ora cinquantanovenne, apre il suo cuore svelando dettagli mai rivelati prima sul suo passato tormentato, durante gli anni di formazione trascorsi nella scuola privata di Northamptonshire.
Abusi nascosti dietro le mura di Maidwell Hall
All’età di soli 11 anni, il giovane Spencer diventa vittima di abusi sessuali da parte di un membro femminile dello staff di Maidwell Hall, l’istituto che frequentò tra gli 8 e i 13 anni. Descritta come una “vorace pedofila” nelle sue memorie, questa donna avrebbe adescato e abusato di lui e di altri ragazzi, approfittando dell’oscurità dei dormitori notturni. Ma gli abusi non si limitarono a quelli sessuali: il preside dell’epoca, John Porch, viene accusato di aver inflitto a Spencer e ad altri studenti “brutali percosse“. Da cui presumibilmente traeva “piacere sessuale“.
Riflessi di un’infanzia traumatica
La rivelazione di questi episodi offre uno sguardo intimo e doloroso sulla complessità delle ferite inferte a Spencer, che descrive il periodo trascorso a Maidwell come “assolutamente infernale“. Queste esperienze hanno segnato indelebilmente la sua vita, svelando una realtà spesso taciuta all’interno di prestigiose istituzioni scolastiche.
Maidwell Hall, da parte sua, ha espresso sgomento nell’apprendere quanto riportato da Earl Spencer. Assicurando che le accuse di abuso sessuale sono state prontamente riferite alle autorità competenti. Questo caso solleva interrogativi cruciali sulla sicurezza e il benessere dei bambini nelle scuole e sull’importanza di ascoltare e proteggere le vittime di abusi.
Il coraggio di Earl Spencer nel condividere la sua storia non solo getta luce su una triste verità. Ma invita anche alla riflessione su come la società possa prevenire e rispondere meglio a simili atrocità, assicurando che nessun altro bambino debba soffrire in silenzio.
